Punti di interesse intorno alla Fattoria AltauraNELLE VICINANZE DELLA FATTORIA ALTAURA A CASALE DI SCODOSIA TROVIAMO I SEGUENTI PUNTI DI INTERESSE:
A Montagnana (PD) a km 8: città medioevale dalle mura splendidamente conservate, Duomo di notevole interesse con quadri di Jacopo Da Bassano. Villa Pisani Placco: L'edificio è sia palazzo di città che residenza suburbana e anche un esempio interessante della tipologia edilizia del Palladio. Privo di parti destinate a funzioni agricole, di bellezza astratta nel volume pressoché cubico, villa Pisani ben riflette il gusto sofisticato del proprietario. Per la prima volta compare in una villa un doppio ordine di semicolonne e un doppio loggiato coronato da timpano, soluzione già incontrata in palazzo Chiericati. Il tutto è cinto da un ininterrotto ed elegante fregio dorico su una tessitura di intonaco bianco a bugne graffite, che divide il piano terra da quello superiore. Nel fronte verso il giardino la bidimensionalità della parete si movimenta nello scavo plastico del portico e della loggia superiore. A Carceri (PD) a km 14. Abbazia di Santa Maria delle Carceri. Sorta prima del 1000 per opera degli Agostiniani, dediti alla bonifica delle terre. Successivamente affidata ai Camaldolesi che continuarono l'opera e vi costituirono una vera e propria Acccademia di Studi. In seguito fu acquistata dalla famiglia Carminati che a sua volta in seguito la cedette. Di particolare pregio i due chiostri del '300 e del '500, il battistero e la chiesa, nonché la villa e la biblioteca. Oggi, una parte dell'antico monastero è dedicata al Museo della civiltà contadina. A Badia Polesine (RO) a km 15. Abbazia della Vangadizza. Tutto il complesso è variamente affrescato e stuccato. Importanti sono la Cappella della Madonna, stuccata da Filippo Zaniberti nel 600 e il campanile, costruito nella parte inferiore di mattoni e materiali di recupero romano. Molto belli i chiostri e il cortile, dove è collocata una vera da pozzo del 300 in stile gotico fiorito veneziano con lo stemma dei Camaldolesi. Ad Este (PD) a km 17. Città murata all'interno del Parco Regionale dei Colli Euganei, con i suoi meravigliosi giardini. Il Museo Archeologico Atestino: ospita nella cinquecentesca sede di Palazzo Mocenigo i materiali archeologici più rappresentativi della cultura dei Veneti antichi. A ciò si affiancano rilevanti testimonianze relative al centro romano di Atheste. Di grande interesse una tomba etrusca completa di ben 125 oggetti di corredo, nonché le nota "Situla Benvenuti", capolavoro della lavorazione a sbalzo del VII sec. a.C. . A Noventa Vicentina (VI) a km 17. Villa Barbarigo. Fra le numerose ville costruite nel vicentino dai patrizi veneziani, quella di Noventa si distingue perchè edificata da una famiglia dogale , distintasi nei secoli al servizio della Serenissima. Per questo motivo essa merita il titolo di Villa dei Dogi (definizione che in passato alcuni studiosi avevano impropriamente attribuito a tutte le ville venete). A Monselice (PD) a km 20. Castello Cini. Tra l’XI sec. ed il XVI sec. il castello è stato dimora signorile, torre difensiva fino a diventare villa veneta. Al piano terreno della biblioteca del Castello di Monselice è stato allestito nel 1998 l’Antiquarium Longobardo. Il museo ospita una piccola necropoli longobarda proveniente dal sito archeologico situato a metà costa del Colle della Rocca, lungo il percorso del Mastio Feliciano.Il Santuario Giubilare delle Sette Chiese Ideato e costruito da Vincenzo Scamozzi su commissione dei nobili veneziani Duodo tra il 1605 e il 1615. In quello stesso periodo i Duodo fecero costruire sei cappelle. Le sei cappelle ospitano cinque pregevoli pale di Jacopo Palma il Giovane mentre in quella cointitolata ai santi Pietro e Paolo, vi è una pala attribuita al pittore bavarese Giovanni Carlo Loth. Inoltre possiamo visitare la Villa Pisani di impianto Palladiano eretta intorno al 1553/6 per ordine del nobile veneziano Francesco Pisani, quando Andrea Palladio seguiva la costruzione del suo palazzo subito fuori le mura di Montagnana. Il "casino", situato lungo le rive del canale che collegava Padova con Este, serviva appunto alla famiglia Pisani come luogo di sosta nel viaggio da Venezia alle loro terre della bassa padovana. A Vescovana (PD) a km 25. Villa Pisani La villa fu eretta nella prima metà del'500 su committenza del Cardinale Francesco Pisani, patrizio veneziano, Vescovo di Padova, quale sede amministrativa delle proprietà fondiarie acquisite dalla famiglia nel 1478 nella Bassa Padovana. In seguito allo spostamento degli interessi economico-finanziari della famiglia in terraferma, il nobile patrizio veneziano commissionò ad Andrea Palladio e ai maggiori architetti e pittori del tempo la costruzione e la decorazione di numerose ville e palazzi nella zona. Ad Arquà Petrarca (PD) a Km 27, la casa del Petrarca. La casa di Francesco Petrarca interpreta la nuova visione della vita in campagna di cui il poeta si fece portavoce, occupando un posto di primo piano nella storia delle origini della villa veneta. A Stanghella (PD) a km 32. Il Museo Civico Etnografico. Suddiviso in varie sezioni, raccoglie un'abbondante e originale documentazione riguardante la colonizzazione umana della Bassa Padovana. A Battaglia Terme (PD) a km 34. Il Castello del Catajo. Fu ideato dav Pio Enea senza l'aiuto di architetti e quindi sta a metà tra il castello militare e la villa principesca. Fu costruito in soli tre anni fra il 1570 e il 1573 (tranne che per l'ala in alto, risalente al secolo XIX). All'inizio erano previste pitture solo nei muri esterni (ora scomparse) ma nel 1571 Pio Enea chiamò Gian Battista Zelotti (coevo di Paolo Veronese) ad affrescare i muri interni con le gesta della sua famiglia. Il Museo della Navigazione Interna, situato al limite della Riviera Ortazzo, esso costituisce un unicum nel suo genere in quanto raccoglie al suo interno storie, materiali e ricordi di vita vissuta attraverso i quali si possono riscoprire tradizioni, pratiche e attività di un recente passato che non deve essere dimenticato. A Valsanzibio (PD) a km 35. Villa Pizzoni Ardemani con i suoi splendidi giardini; L'eccezionale integrità architettonica, scultorea, idraulica e persino vegetale (I) del complesso è dovuta alle solerti cure elargitegli da sei generazioni di Barbarigo. Nel 1804 la Casata si estinse e ne fu designato erede il Nobil Homo Marco Antonio Michiel. Seguirono dal 1835 gli altrettanto appassionati Conti Martinengo da Barco e poi i Conti Donà delle Rose e dal 1929 i Nobili Pizzoni Ardemani. Proprietari da tre generazioni dell'intera tenuta, Essi hanno riparato i disastri causati dalla occupazione militare e dal forzato abbandono dell'ultima guerra ed hanno recentemente ripristinato tutte i trentatre punti d'acqua del Giardino compromessi dal progressivo impoverimento sorgivo.Grazie a ciò Valsanzibio è oggi l'esempio raro di giardino simbolico leggibile, di gran giardino d'acque in completa efficienza e di seicentesco giardino all'Italiana assolutamente integro. A Teolo (PD) a km 35. Abbazia di Praglia; La fondazione dell'Abbazia risale agli anni tra l'XI e il XII secolo. Il primo Abate di Praglia Iselberto dei Tadi, fattosi monaco a S. Benedetto Polirone di Mantova, compare nell'importante bolla pontificia di Callisto II del 1123, con la quale il papa prendeva sotto la sua protezione la nuova fondazion. Fino al 1304 perdurava un rapporto di dipendenza di Praglia a più livelli nei confronti della potente Abbazia di Polirone, fondata dai Conti di Canossa nel 1007 ed entrata poi nell'orbita dell'osservanza cluniacense. Con gli inizi del XIV secolo la comunità di Praglia, consolidatasi e radicata più stabilmente nell'ambiente padovano, iniziò come Abbazia autonoma il suo nuovo corso, con a capo un Abate eletto dal "proprio corpo". Il secolo XV si apre con buoni auspici per le sorti del monachesimo italiano dopo i disastrosi effetti materiali e spirituali causati dall'imposizione dell'Abate Commendatario; infatti dall'Abbazia di Santa Giustina di Padova partì la grande Riforma monastica benedettina che si diffuse su tutta la penisola fino in Sicilia,. Praglia aderì alla Riforma nel 1448 e tale scelta fu causa della sua "seconda nascita" spirituale, culturale e materiale. A Due Carrare (PD) a km 37. Castello di San Pelagio , la torre trecentesca, parte del sistema difensivo dei Carraresi, è datata 1340. Dal 1600 in poi nasce la villa che, nel ‘700, viene interamente rimaneggiata dai Conti Zaborra per meglio svolgere le funzioni agricole alle quali è da sempre adibita. Nel 1918 è sede della squadriglia “La Serenissima” che da qui è parte per il Volo su Vienna al comando di G. d’Annunzio. Nel 1970 la proprietà, per salvare dal degrado la villa densa di ricordi famigliari, pensa ad una trasformazione che non ne snaturi le funzioni abitative, agricole e di accoglienza. Così nasce il complesso di San Pelagio: casa, museo, giardini. Il Museo dell'aria e del volo Inaugurato nel 1980, frutto dell’impegno della proprietà e di Maria Fede Caproni, ripercorre l’intera storia del volo umano facendo perno sull’impresa dannunziana; a tale volo è dedicata la parte principale del museo con le stanze abitate dal poeta nel periodo 1917-1919. Fanno da “contorno” le sale dedicate a Leonardo, ai Montgolfier, ai Wright, a Ferrarin, a Lindbergh, a Nobile, a Balbo, a Forlanini, a Gagarin e Armstrong… A Montegrotto Terme (PD) a km 45. Butterfly Arch inaugurata nel 1988, oggi La Casa delle Farfalle costituisce uno dei più importanti centri museali viventi ed è il centro di iniziative di portata mondiale e la sede della progettazione e ideazione delle Casa delle Farfalle Italiane più importanti. Ad Abano Terme (PD) a km 45. Abano Terme è considerata la stazione termale più importante d’Europa e tra le prime al mondo. Il ruolo le deriva da una qualità ricettiva e terapeutica all’avanguardia e capace di integrarsi alla perfezione nell’ambiente che la circonda. Abano conta oggi 78 alberghi termali i quali offrono una capacità totale di 10.500 posti letto, 120 piscine, 50 campi da tennis, parchi e giardini, servizi di alta qualità nel campo delle cure termali alle quali si abbinano oggi la cura estetica del corpo, il fitness, tutto ciò che è in grado di rigenerare l’organismo in ogni suo aspetto. La città di Abano accoglie annualmente più di 250.000 ospiti con 2 milioni di presenze; ad attirare un così gran numero di turisti è la caratteristica praticamente unica dei componenti terapeutici per i quali la città è famosa : l’acqua termale ed il fango. A Padova la città del Santo a km 55. Sede di una prestigiosa ed antica università, Padova vanta numerose testimonianze di un glorioso passato culturale ed artistico, che la rendono meta di turisti da ogni parte del mondo. È oggi un importante centro economico, uno dei più importanti e grandi centri di trasporti intermodali, anche fluviale, di tutta Europa e rappresenta attualmente il più grande interporto nel nord e centro Italia. Padova conserva uno dei più straordinari e rivoluzionari capolavori dell'arte medievale, la Cappella degli Scrovegni, illustrata agli inizi del Trecento da Giotto. Padova è universalmente nota anche come la città di sant'Antonio, il famoso francescano portoghese, nato a Lisbona nel 1195, che visse a Padova per alcuni anni e vi morì (13 giugno 1231). I resti del Santo sono conservati nella Basilica di Sant'Antonio, meta di numerosi pellegrini da tutto il mondo e uno dei monumenti principali della città. Per conoscere tutte le eventuali ville venete presenti sul territorio visitare il sito http://www.villevenete.net/portalVV/ Distanza da: Vicenza 50 km, Verona 58 km, Venezia 95 km, Mantova 65 km, Ferrara 55 km, Rovigo 40 km, Bologna 110 km, Treviso 110 km, Cortina d’Ampezzo 230 km |
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